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Anche se dalla fine di marzo, quando La disputa di Apple con l'FBI è finita riguardo al livello di sicurezza di iOS, il dibattito pubblico sulla sicurezza dei dispositivi elettronici e dei dati degli utenti si è notevolmente calmato, Apple ha continuato a sottolineare la protezione della privacy dei propri clienti lunedì durante il keynote della WWDC 2016.

Dopo la presentazione di iOS 10, Craid Federighi ha menzionato che la crittografia end-to-end (un sistema in cui solo il mittente e il destinatario possono leggere le informazioni) è attivata per impostazione predefinita per applicazioni e servizi come FaceTime, iMessage o la nuova Home. Per molte funzionalità che utilizzano l'analisi del contenuto, come il nuovo raggruppamento delle foto in “Ricordi”, l'intero processo di analisi avviene direttamente sul dispositivo, quindi le informazioni non passano attraverso alcun intermediario.

[su_pullquote align=”destra”]La privacy differenziale rende completamente impossibile attribuire i dati a fonti specifiche.[/su_pullquote]Inoltre, anche quando un utente effettua una ricerca su Internet o su Maps, Apple non utilizza le informazioni fornite per la profilazione, né le vende mai.

Federighi ha infine illustrato il concetto di “privacy differenziale”. Apple raccoglie inoltre i dati dei propri utenti con l'obiettivo di apprendere come utilizzano i vari servizi per aumentarne l'efficienza (ad esempio suggerendo parole, applicazioni utilizzate di frequente, ecc.). Ma vuole farlo in modo tale da non disturbare in alcun modo la loro privacy.

La privacy differenziale è un'area di ricerca in statistica e analisi dei dati che utilizza diverse tecniche nella raccolta dei dati in modo che si ottengano informazioni su un gruppo ma non sugli individui. Ciò che è importante è che la privacy differenziale rende completamente impossibile assegnare i dati a fonti specifiche, sia per Apple che per chiunque altro possa avere accesso alle sue statistiche.

Nella sua presentazione, Federighi ha menzionato tre delle tecniche utilizzate dall'azienda: l'hashing è una funzione crittografica che, in poche parole, codifica in modo irreversibile i dati di input; il sottocampionamento mantiene solo una parte dei dati, li comprime e la "iniezione di rumore" inserisce informazioni generate casualmente nei dati dell'utente.

Aaron Roth, professore all’Università della Pennsylvania che studia da vicino la privacy differenziale, lo ha descritto come un principio che non è semplicemente un processo di anonimizzazione che rimuove le informazioni sui soggetti dai dati sul loro comportamento. La privacy differenziale fornisce una prova matematica che i dati raccolti possono essere attribuiti solo al gruppo e non agli individui di cui è composto. Ciò protegge la privacy delle persone da tutti i possibili attacchi futuri, di cui i processi di anonimizzazione non sono in grado.

Si dice che Apple abbia contribuito in modo significativo ad espandere le possibilità di utilizzo di questo principio. Federighi ha citato Aaron Roth sul palco: "L'ampia integrazione della privacy differenziale nelle tecnologie Apple è visionaria e rende chiaramente Apple un leader in materia di privacy tra le aziende tecnologiche di oggi."

Quando la rivista cablato Alla domanda su quanto Apple utilizzi costantemente la privacy differenziale, Aaron Roth ha rifiutato di essere specifico, ma ha detto che pensa che "lo stiano facendo bene".

Fonte: cablato
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