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Secondo praticamente tutti gli analisti, una delle più grandi novità della generazione di iPhone di quest'anno è il passaggio dalla porta Lightning a quella USB-C. Che dire che Apple farà questo passo in gran parte sotto la pressione dell'Unione Europea, cioè USA, India e altri paesi che stanno preparando normative riguardanti uno standard di ricarica unificato, insomma sarà un cambiamento e davvero grande. Va però aggiunto tutto d'un fiato che ogni medaglia ha due facce e che il passaggio all'USB-C non significa necessariamente nel caso degli iPhone che i loro possessori miglioreranno sotto ogni aspetto, ad esempio in termini di velocità.

Quando in passato Apple ha iniziato a passare da Lightning a USB-C sugli iPad, ha reso molti utenti molto felici, non solo perché all'improvviso ha reso possibile caricare i tablet con i caricabatterie dei MacBook, ma anche perché finalmente potevano essere utilizzati in modo molto più simile ai classici computer. Questo perché ci sono molti più accessori USB-C e l'USB-C in quanto tale è solitamente significativamente più veloce di Lightning in termini di velocità di trasferimento. Tuttavia, la parola "di solito" è molto importante nelle righe precedenti. Dopo il passaggio all'USB-C per iPad Pro, Air e mini, l'anno scorso abbiamo assistito anche al passaggio all'iPad base, che ha mostrato agli utenti Apple che anche l'USB-C non è garanzia di velocità. Apple lo ha "costruito" sullo standard USB 2.0, che lo limita ad una velocità di trasferimento di 480 Mb/s, mentre altri iPad "hanno rilasciato" la velocità fino a 40 Gb/s, che corrisponde a Thunderbolt. Questa differenza di velocità dimostra perfettamente che Apple non ha paura del throttling, che sfortunatamente probabilmente "danneggia" anche gli iPhone.

Non si tratta solo dell'USB-C dell'iPhone 15 (Pro), di cui si è parlato ampiamente di recente nel mondo dei fan di Apple. Il suo sforzo è, tra le altre cose, quello di differenziare il più possibile l'iPhone 15 base dall'iPhone 15 Pro, in modo che la serie superiore venda ancora meglio di adesso. Paradossalmente negli anni precedenti non c'era una differenza così evidente tra gli iPhone base e la serie Pro, che secondo molti analisti avrebbe potuto avere un effetto relativamente significativo sulle loro vendite. Il colosso californiano dovrebbe quindi aver concluso che occorre fare ulteriori differenze, ma dato che ha già esaurito un numero considerevole di opzioni (ad esempio con fotocamera, materiale del telaio, processore e RAM o display), non ha altra scelta che per raggiungere altri "angoli hardware". E poiché difficilmente si può immaginare, ad esempio, una connessione WiFI o 5G a velocità limitata, o altri aspetti chiave per uno smartphone, non c'è altro modo che concentrarsi sulla velocità USB-C. Di conseguenza, questo è abbastanza simile in natura alle fotocamere o ai display, nel senso che funzionerà anche nella versione base senza alcun problema, ma se gli utenti esigenti vogliono "spremere" di più, dovranno semplicemente pagare extra per uno standard più elevato. In breve e bene, l'USB-C nelle versioni a due velocità per iPhone 15 e 15 Pro è in una certa misura il risultato logico di un altro tentativo di allontanare le due serie di modelli, ma soprattutto un passo che può essere definito previsto senza alcuna esagerazione.

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