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La causa durata quattro anni tra Apple, Google, Intel e Adobe e i loro dipendenti è finalmente finita. Mercoledì, il giudice Lucy Koh ha approvato un accordo da 415 milioni di dollari che le quattro società sopra menzionate devono pagare ai dipendenti che, secondo loro, erano collusi per tagliare i salari.

Già nel 2011 è stata intentata un'azione collettiva antitrust contro i giganti Apple, Google, Intel e Adobe. I dipendenti hanno accusato le aziende di essersi accordate per non assumersi a vicenda, il che ha portato a un'offerta limitata di manodopera e a salari più bassi.

L’intero caso giudiziario è stato seguito da vicino, poiché tutti si aspettavano quale risarcimento le aziende tecnologiche avrebbero dovuto pagare. Alla fine si tratta di circa 90 milioni in più rispetto a quanto originariamente Apple et al. proposto, ma i risultanti 415 milioni di dollari sono ancora inferiori ai XNUMX miliardi di dollari richiesti dai dipendenti del ricorrente.

Tuttavia, il giudice Koh ha stabilito che 415 milioni di dollari erano un risarcimento sufficiente e allo stesso tempo ha ridotto gli onorari degli avvocati che rappresentano i dipendenti. Hanno chiesto 81 milioni di dollari, ma alla fine hanno ottenuto solo 40 milioni di dollari.

Nel caso originale, che coinvolgeva circa 64 dipendenti, erano coinvolte anche altre società come Lucasfilm, Pixar o Intuit, che però si erano accordate in precedenza con i ricorrenti. Nell'intero caso, la corte si è basata principalmente sulle e-mail tra il cofondatore di Apple Steve Jobs, l'ex capo di Google Eric Schmidt e altri rappresentanti di alto rango di aziende concorrenti, che si scrivevano l'un l'altro riguardo al fatto che avrebbero non subentrare ai rispettivi dipendenti.

Fonte: Reuters
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