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Da tempo gli utenti chiedono a gran voce un'app Apple che possa monitorare quanto tempo trascorrono sugli schermi dei loro smartphone. Apple ha introdotto la funzione Screen Time solo con il sistema operativo iOS 12. Un servizio simile viene offerto da tempo da diverse applicazioni di terze parti, ma recentemente Apple ha iniziato una lotta contro di esse e ha iniziato a rimuovere i software utilizzati per monitorare il tempo di visualizzazione o. controllo parentale dal controllo dell'App Store.

Il New York Times riporta che nell’ultimo anno Apple ha completamente rimosso o in qualche modo limitato almeno 11 delle 17 app più popolari per il tempo di visualizzazione. In alcuni casi, le app sono state completamente rimosse dall'App Store, in altri casi i loro creatori hanno dovuto rimuovere funzionalità chiave.

La reazione degli sviluppatori comprensibilmente non si è fatta attendere. I creatori di due delle applicazioni più popolari hanno deciso di presentare un reclamo all'Unione Europea contro Apple. Gli sviluppatori Kidslox e Qustodio hanno presentato giovedì un reclamo contro Apple, ma non sono i soli. Kaspersky Labs è stato anche coinvolto in una battaglia antitrust con il colosso di Cupertino il mese scorso, con la funzione Screen Time di iOS 12 oggetto della controversia.

Alcuni sviluppatori si chiedono se Apple voglia davvero che le persone trascorrano meno tempo con i propri smartphone. Fred Stutzman, ideatore dell'app Freedom, che mira a regolare il tempo trascorso davanti allo schermo, ha affermato che gli appelli di Apple a rimuovere le app non sono molto coerenti con il tentativo di aiutare le persone a risolvere i loro problemi. L'app Freedom di Stutzman aveva 770 download prima di essere rimossa.

Alla fine della settimana anche il vicepresidente del marketing mondiale di Apple, Phil Schiller, ha commentato l'intera questione. Secondo lui i titoli rimossi dall'App Store o le cui funzioni erano limitate abusavano delle tecnologie di gestione dei dispositivi destinate agli utenti aziendali. Il portavoce di Apple Tammy Levine ha invece affermato che le app citate riescono a ottenere troppe informazioni dagli utenti e ha aggiunto che la loro rimozione non ha nulla a che fare con il rilascio della propria funzione Screen Time. "Trattiamo tutte le applicazioni allo stesso modo, comprese quelle che competono con i nostri servizi", ha affermato.

Phil Schiller si è persino preso la briga di rispondere personalmente all'e-mail di uno degli utenti. Il server lo ha informato MacRumors. Nella e-mail Schiller precisa che le applicazioni menzionate utilizzano la cosiddetta tecnologia MDM (Mobile Device Management) per tracciare, limitare e controllare, ma questa può minacciare la privacy e la sicurezza degli utenti.

 

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Fonte: New York Times

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