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L'annuncio della nuova piattaforma sanitaria ResearchKit potrebbe non sembrare così importante a prima vista, ma l'ingresso di Apple nel mondo della ricerca sanitaria potrebbe svolgere un ruolo significativo nel campo sanitario nei prossimi anni.

Secondo il COO di Apple Jeff Williams, che è apparso per la prima volta al keynote, ci sono "centinaia di milioni di possessori di iPhone che vorrebbero contribuire alla ricerca".

Sul proprio iPhone gli utenti potranno contribuire alla ricerca relativa alla malattia di Parkinson, semplicemente inviando valori misurati e sintomi ai centri sanitari. Un'altra applicazione, che insieme alle altre quattro sarà disponibile presso Apple, risolverà anche il problema dell'asma.

Apple si è impegnata a non raccogliere dati dalle persone e, allo stesso tempo, saranno gli utenti a scegliere quando e quali informazioni condividere con chi. Allo stesso tempo, l'azienda californiana vuole garantire che quante più persone possibile siano coinvolte nella ricerca, quindi metterà a disposizione il suo ResearchKit come open source.

Oggi Apple ha già mostrato una serie di rinomati partner, tra cui ad esempio Università di Oxford, Stanford Medicine o Dana-Farber Cancer Institute. Non sapremo esattamente come funzionerà il tutto finché la nuova piattaforma non sarà operativa, ma una volta che qualcuno parteciperà alla ricerca attraverso di essa, probabilmente invierà i propri dati misurati come pressione sanguigna, peso, livello di glucosio, ecc. partner e strutture mediche.

Se la nuova piattaforma di ricerca di Apple si espanderà, ne trarranno vantaggio soprattutto i centri medici, per i quali spesso è molto difficile convincere le persone a interessarsi alle sperimentazioni cliniche. Ma grazie a ResearchKit, per i potenziali interessati la partecipazione non dovrebbe essere così difficile, basterà inserire alcune informazioni sull'iPhone e inviarle dove necessario.

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