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Lunedì, con grande sorpresa di tutti ha chiesto all'FBI di annullare imminente udienza in tribunale in cui avrebbe dovuto comparire contro Apple, dopo di che voleva effettuare il jailbreak del suo iPhone. L'FBI si è letteralmente tirato indietro all'ultimo minuto, presumibilmente perché ha trovato un'azienda che avrebbe sbloccato il suo iPhone senza l'assistenza di Apple.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, sotto il quale dipende l'FBI, e Apple dovrebbero comparire in tribunale martedì, poche decine di ore dopo che l'azienda californiana presentata nuovo produkty. Ma alla fine è stato durante questo evento che l'FBI ha chiesto alla corte di annullare lo stand.

All'ultimo minuto, gli investigatori avrebbero ottenuto da una fonte esterna un metodo per entrare nell'iPhone 5C protetto trovato a San Bernardino, anche senza l'assistenza di Apple. L'FBI non ha nominato la sua fonte, ma gradualmente è emerso che probabilmente si tratterebbe della società israeliana Cellbrite, che si occupa di software forense mobile.

Secondo gli esperti del settore che stanno lavorando al caso e a cui si affidano ricordano Reuters o Ynet, Cellebrite dovrebbe aiutare a sbloccare questo iPhone, che è protetto da un passcode e si cancella automaticamente se il passcode viene inserito in modo errato dieci volte.

La collaborazione tra Cellebrite e l'FBI non sorprenderebbe troppo, dato che nel 2013 entrambe le parti hanno firmato un contratto in base al quale l'azienda israeliana aiuta nell'estrazione dei dati dai dispositivi mobili. E questo è esattamente ciò di cui l'FBI ha bisogno adesso, anche nel caso attentamente seguito contro Apple. Nel corso di essa gli investigatori sono stati contattati da molti soggetti che volevano aiutarli a decifrare il codice, ma nessuno ci è riuscito.

È stato solo quando Cellebrite ha mostrato domenica all'FBI di avere un metodo con cui poteva recuperare i dati da un telefono sicuro. Ecco perché la richiesta di annullare l'udienza è arrivata così tardi. Secondo i documenti dell'FBI, il sistema UFED utilizzato da Cellebrite supporta tutte le principali tecnologie in uso, quindi dovrebbe arrivare anche su iPhone, cioè iOS.

Gli esperti ipotizzano che Cellebrite tenterà di decifrare il codice con il mirroring NAND, che, tra le altre cose, copia l'intera memoria del dispositivo in modo che possa essere ricaricata al suo interno una volta che il dispositivo viene cancellato dopo dieci tentativi falliti. Non è ancora chiaro come si svilupperà l'intera situazione, né se l'FBI riuscirà effettivamente ad aggirare il nuovo metodo di sicurezza. Tuttavia, il Ministero della Giustizia dovrebbe informare la Corte sui progressi al più tardi all'inizio del prossimo mese.

Fonte: La Verge
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