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Il mercato dello streaming musicale è dominato dai due maggiori player: Spotify (ca. 60 milioni di utenti paganti) e Apple Music (30 milioni di utenti). Al contrario, gli altri stanno essenzialmente frugando e dividendo il resto del mercato in base ad alcune loro peculiarità che soddisfano i loro clienti. Tra questi possiamo annoverare, ad esempio, Pandora o Tidal. Ed è proprio Tidal, il fornitore di contenuti HiFi in streaming, che ieri è diventato un tema caldo. Sono emerse informazioni secondo cui l'azienda sta finendo i soldi e la situazione attuale sarebbe sostenibile solo per i prossimi sei mesi.

L'informazione è stata portata dal server norvegese oggi Næringsliv, secondo il quale la società dispone approssimativamente di possibilità finanziarie tali da consentirle di operare per un massimo di sei mesi. E questo nonostante l'operatore Sprint abbia investito non meno di 200 milioni di dollari nel servizio di streaming Tidal. Se queste ipotesi saranno soddisfatte, Jay-Z e gli altri proprietari perderanno circa mezzo miliardo di dollari.

Tidal logicamente nega questa informazione. Sebbene ammettano che secondo le loro previsioni raggiungeranno lo "zero" nel corso del prossimo anno, si aspettano allo stesso tempo un nuovo aumento graduale.

L'investimento di Sprint, insieme ad altri investimenti provenienti da altre fonti, garantisce il funzionamento dell'azienda per i prossimi 12-18 mesi. Informazioni negative sul nostro destino sono apparse sin dalla fondazione della nostra azienda. Da allora, tuttavia, la nostra crescita è stata costante. 

Secondo gli ultimi dati pubblicati, Tidal contava 3 milioni di abbonati (gennaio 2017), ma documenti interni indicavano che la situazione reale era significativamente diversa (1,2 milioni). Tidal offre un livello di abbonamento più elevato, per il quale però offre contenuti in streaming in qualità CD (flusso FLAC e ALAC). Rispetto alla concorrenza il prezzo è doppio (20$ al mese).

Fonte: 9to5mac

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