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La scorsa settimana abbiamo assistito alla tanto attesa introduzione del nuovo iPad Air di quinta generazione. Dopo 5 lunghi mesi, Apple ha finalmente aggiornato questo tablet molto popolare, che è stato migliorato l'ultima volta nel 18, quando è arrivato con un'interessante modifica al design. Anche se l'arrivo di questo dispositivo era più o meno previsto, la maggior parte dei coltivatori di mele è rimasta piacevolmente sorpresa. Già lo stesso giorno prima della presentazione sono circolate in Internet speculazioni molto interessanti sulla possibile implementazione del chip M2020, che si trova nei Mac base e dall'anno scorso anche nell'iPad Pro. Con questo passo il colosso di Cupertino ha incrementato ottimamente le prestazioni del suo iPad Air.

Conosciamo già da tempo le potenzialità del chipset M1 della famiglia Apple Silicon. Soprattutto i proprietari dei Mac menzionati possono raccontare la loro storia. Quando il chip arrivò per la prima volta nel MacBook Air, nel MacBook Pro 13″ e nel Mac mini, riuscì ad affascinare praticamente tutti con le sue grandi prestazioni e il basso consumo energetico. L'iPad Air è lo stesso? Secondo i test benchmark attualmente disponibili, che hanno lo scopo di misurare le prestazioni, questo tablet fa esattamente la stessa cosa. Pertanto, Apple non divide in alcun modo i suoi Mac, iPad Pro o iPad Air in termini di prestazioni.

iPad Air ha potenza da vendere. Ha bisogno di lui?

La strategia che Apple sta perseguendo nell'implementazione dei chip M1 è piuttosto strana considerando i passaggi precedenti. Come accennato in precedenza, che si tratti di Mac o iPad Air o Pro, tutti i dispositivi si basano su un chip veramente identico. Ma se guardiamo ad esempio l’iPhone 13 e l’iPad mini 6, che si basano sullo stesso chip Apple A15, vedremo differenze interessanti. La CPU dell'iPhone funziona ad una frequenza di 3,2 GHz, mentre quella dell'iPad solo a 2,9 GHz.

Ma c'è una domanda interessante che gli utenti Apple si pongono dall'arrivo del chip M1 nell'iPad Pro. Gli iPad hanno bisogno di un chipset così potente quando in realtà non riescono nemmeno a sfruttare appieno le sue prestazioni? I tablet Apple sono fortemente limitati dal sistema operativo iPadOS, che non è molto adatto al multitasking ed è il motivo principale per cui la maggior parte delle persone non riesce a sostituire un Mac/PC con un iPad. Con un po' di esagerazione si può quindi affermare che le prestazioni offerte dall'M1 sono quasi inutili per il nuovo iPad Air.

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D'altra parte, Apple ci dà indizi indiretti che in futuro potrebbero arrivare cambiamenti interessanti. L'implementazione dei chip "desktop" ha un effetto decisivo sulla commercializzazione del dispositivo stesso: è immediatamente chiaro a tutti quali capacità possono aspettarsi dal tablet. Allo stesso tempo, è una solida polizza assicurativa per il futuro. La maggiore potenza può garantire che il dispositivo si tenga meglio al passo con i tempi, e in teoria, tra qualche anno, avrà ancora potenza da cedere, piuttosto che dover fare i conti con la sua mancanza e vari inconvenienti. A prima vista, l'impiego dell'M1 è piuttosto strano e praticamente insignificante. Ma Apple potrebbe usarlo in futuro e apportare modifiche software significative che non interesserebbero solo i dispositivi più recenti al momento, ma molto probabilmente l'iPad Pro dell'anno scorso e l'attuale iPad Air.

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