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I risultati dell’ultimo studio mostrano statistiche interessanti nel campo degli assistenti vocali. Qui Siri, Google Assistant, Amazon Alexa e Cortana di Microsoft si scontrano. Interessante è anche il fatto che quest'ultima società è responsabile dell'intero studio.

Lo studio è descritto come globale, sebbene siano stati presi in considerazione solo gli utenti provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e India. I risultati sono stati raccolti in due fasi, con la partecipazione di oltre 2018 intervistati da marzo a giugno 2, e poi una seconda fase nel febbraio 000 focalizzata solo sugli Stati Uniti, ma con oltre 2019 intervistati in più che hanno risposto.

Apple Siri e Google Assistant hanno entrambi ottenuto il 36% e occupano il primo posto. Al secondo posto c’è Amazon Alexa, che ha raggiunto il 25% del mercato. Paradossalmente ultima è Cortana con il 19%, il cui ideatore e anche autore dello studio è Microsoft.

Il primato di Apple e Google è abbastanza facile da spiegare. Entrambi i colossi possono contare su un'enorme base costituita dagli smartphone, sui quali i loro assistenti sono sempre a disposizione. Per il resto dei partecipanti è un po’ più complicato.

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Siri, Assistant e la questione della privacy

Amazon si affida principalmente agli altoparlanti intelligenti in cui possiamo trovare Alexa. Inoltre, regna completamente in questa categoria. È possibile avere Alexa sugli smartphone come applicazione aggiuntiva. Cortana, invece, è presente su tutti i computer con Windows 10. Resta da chiedersi quanti utenti effettivamente sappiano della sua presenza e quanti effettivamente la utilizzino. Sia Amazon che Microsoft stanno anche cercando di spingere i propri assistenti collaborando con produttori di prodotti di terze parti.

Un altro risultato interessante dello studio è che il 52% degli utenti è preoccupato per la propria privacy. Un altro 41% teme che i dispositivi li possano intercettare anche quando non vengono utilizzati attivamente. Ben il 36% degli utenti non vuole che i propri dati personali vengano ulteriormente utilizzati in alcun modo e il 31% degli intervistati ritiene che i propri dati personali vengano utilizzati a loro insaputa.

Sebbene Apple si concentri da tempo sulla privacy degli utenti e la enfatizzi nella sua campagna di marketing, non sempre riesce a convincere i clienti. Un chiaro esempio è l’HomePod, che dal suo lancio detiene ancora una quota di mercato pari a circa l’1,6%. Ma qui può giocare un ruolo anche il prezzo elevato, che semplicemente non è sufficiente per competere. Siri in più perde anche in termini di funzionalità. Vediamo cosa porterà la conferenza degli sviluppatori di quest'anno WWDC 2019.

Fonte: AppleInsider

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