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Secondo quanto riportato in Internet, sembra che gli sviluppatori dell'applicazione Spotify abbiano deciso di aggiungere una nuova funzionalità che consentirà il controllo tramite comandi vocali. Secondo le prime informazioni, sembra che questa nuova funzionalità sia disponibile solo per un gruppo ristretto di utenti/tester, ma è prevedibile che questa cerchia si allargherà nel tempo. Spotify risponde così alla tendenza degli ultimi mesi, lanciata in questo senso da Amazon con il suo Alexa, Google con il suo servizio Casa e ora Apple con HomePod e Siri.

Finora il nuovo controllo vocale ha solo funzioni di base, che includono, ad esempio, la ricerca dei tuoi artisti preferiti, album specifici o singoli brani. Il controllo vocale può essere utilizzato anche per selezionare e riprodurre playlist. Secondo le prime immagini di chi sta testando questa nuova funzionalità, sembra che il controllo vocale si attivi cliccando sull'icona appena posizionata. L'avvio è quindi manuale.

Al momento i comandi vocali supportano solo l'inglese, non è ancora chiaro come verrà esteso alle altre lingue. Secondo i primi rapporti, il nuovo sistema funziona in modo relativamente rapido e affidabile. Si dice che le reazioni siano più o meno veloci come nel caso di Siri nell'altoparlante dell'HomePod. Sono stati riscontrati alcuni piccoli errori nel riconoscimento dei singoli comandi, ma non si è trattato di nulla di grave.

Si dice che i comandi vocali siano utilizzabili solo per trovare e riprodurre file musicali trovati nella libreria di Spotify. Domande più generali (come "cosa sono i Beatles") non ricevono risposta dall'app: non è un assistente intelligente, è solo la capacità di elaborare comandi vocali di base. Nelle ultime settimane si vociferava che Spotify si stesse preparando a lanciare anche un nuovo altoparlante wireless che farebbe concorrenza all'HomePod e ad altri prodotti affermati. Il supporto per il controllo vocale sarebbe quindi una logica estensione delle capacità di questa popolare piattaforma. Tuttavia, la verità è nelle stelle.

Fonte: MacRumors

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