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Se desideri partecipare in qualche modo alla risoluzione dell’attuale situazione legata all’epidemia di COVID-19 in corso, hai una possibilità. Non ti costerà nulla di più della potenza di elaborazione inutilizzata del tuo Mac. Questa assistenza avviene sotto forma di co-partecipazione al progetto SETI@Home, nell'ambito del quale le già citate prestazioni informatiche di volontari in tutto il mondo vengono utilizzate per l'analisi dei dati. Mentre in passato il programma SETI@Home si concentrava sull'esplorazione dello spazio nel tentativo di trovare segni di intelligenza extraterrestre. L'indagine terminerà a marzo quando l'università che gestisce il progetto SETI@Home sarà riuscita a raccogliere dati sufficienti.

SETI@Home non è l’unico progetto di questo tipo: su una base simile funziona ad esempio anche il progetto Folding@Home (FAH), che si concentra nuovamente sulla ricerca di una cura per il COVID-19. In passato, il progetto Folding@Home si è concentrato, ad esempio, sulla ricerca sul cancro al seno o ai reni, sulle malattie neurologiche come l'Alzheimer, il Parkinson o la malattia di Huntington, ma anche sulle malattie infettive come la febbre dengue, il virus Zika, l'epatite C o il Virus dell’ebola. Ora, COVID-19 è stato aggiunto a questo elenco.

Gli operatori del progetto Folding@home invitano i loro sito web volontari provenienti da tutto il mondo per lavorare insieme. "Scaricando Folding@home potrai donare le risorse informatiche inutilizzate al consorzio Folding@home," dichiarano gli organizzatori del progetto nel loro bando. Spiegano inoltre sul sito web che i volontari sosterranno gli sforzi degli esperti per accelerare la ricerca relativa allo sviluppo di un farmaco efficace per COVID-19. "I dati che ci aiuterete a generare saranno condivisi rapidamente e apertamente come parte di una collaborazione scientifica aperta tra laboratori di tutto il mondo, offrendo ai ricercatori nuovi strumenti che potrebbero sbloccare nuove opportunità per sviluppare farmaci salvavita."

Possono partecipare al progetto Folding@Home i possessori di Mac con architettura a 64 bit, processore Intel Core 2 Duo o successivi e macOS 10.6 e successivi.

Il progetto Folding@home è focalizzato sulla ricerca sulle malattie. È stato lanciato nel 2000 presso l'Università di Stanford ed è gestito dal professor Vijay Pande.

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