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Sono passati appena pochi giorni da quando l'azienda cinese Xiaomi ha presentato la nuova funzionalità Mimoji. Sembra che abbia lasciato cadere Memoji dall'occhio. Tuttavia, la società ha negato qualsiasi ispirazione da parte di Apple. Ma oggi, nel promuovere la funzionalità sul suo sito web, ha erroneamente utilizzato un annuncio di Apple.

Non molto tempo fa, Xiaomi era soprannominata la Mela cinese. L'azienda è tra i produttori di smartphone predatori ed è in costante crescita. Ma il paragone con Apple ha un’altra faccia della medaglia. I cinesi non esitano a copiare qualsiasi cosa.

Una settimana fa Xiaomi ha svelato una nuovissima funzionalità, che cattura l'utente con la fotocamera frontale e converte la sua immagine in un avatar animato. Inoltre, saranno una caratteristica esclusiva per il nuovo smartphone Xiaomi Mi CC9, che sarà messo in vendita.

Ti suona tutto familiare? Decisamente sì. Le Mimoji sono una copia delle Memoji di Apple e sono davvero sorprendenti. Xiaomi ha però diramato un comunicato stampa piuttosto forte in cui difende e limita eventuali accuse di copiatura. D'altronde non può proprio negare l'"ispirazione".

Xiaomi non si preoccupa di nulla, nemmeno della campagna pubblicitaria, che continua a promuovere la funzione ed il nuovo telefono. Un annuncio Apple è stato inserito direttamente sul portale web principale di Xiaomi nella sezione dedicata alle Mimoji.

Xiaomi non si preoccupa troppo di copiare e ha addirittura preso in prestito l'intera pubblicità di Apple per Memoji

Xiaomi potrebbe copiare, ma l'azienda sta andando bene

Era una clip su Apple Music Memoji, che era una variazione di una canzone dell'artista Khalid. L'annuncio è rimasto a lungo sulla pagina del prodotto Xiaomi Mi CC9, quindi è stato notato anche dagli utenti. Dopo la copertura mediatica, il dipartimento PR di Xiaomi è intervenuto e ha "ripulito" a fondo il sito rimuovendo ogni traccia. Successivamente, il portavoce Xu Jieyun ha dichiarato che si è trattato solo di un errore e che lo staff ha caricato la clip sbagliata sul sito web e ora tutto è stato corretto.

Già nel 2014 Jony Ive aveva espresso dubbi sulle pratiche dell’azienda cinese. "È un normale furto", ha commentato Xiaomi. All'inizio copiava assolutamente tutto, dall'hardware all'aspetto del software. Ora stanno provando di più per l’immagine del proprio marchio, ma ci sono ancora grossi passi falsi.

D’altro canto dal punto di vista economico se la passa bene. Nella lista dei produttori occupa già il quinto posto e tra gli utenti è considerata un'azienda con un buon rapporto qualità-prezzo.

Fonte: PhoneArena

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