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Jane Horvath, direttore senior della privacy di Apple, ha partecipato a una tavola rotonda su privacy e sicurezza al CES 2020 all'inizio di questa settimana. Riguardo alla questione della crittografia, Jane Horvath ha affermato in fiera che la creazione della tanto discussa "backdoor" nell'iPhone non aiuterà nelle indagini su attività criminali.

Alla fine dello scorso anno vi avevamo informato che Apple avrebbe nuovamente partecipato al CES dopo un periodo relativamente lungo. Tuttavia, il colosso di Cupertino non ha presentato qui alcun nuovo prodotto - la sua partecipazione è consistita principalmente nel partecipare alle già citate tavole rotonde, dove i rappresentanti dell'azienda avevano sicuramente qualcosa da dire.

Come abbiamo già accennato nell'introduzione, durante il dibattito Jane Horvath ha tra l'altro difeso la crittografia degli iPhone. L'argomento è tornato di attualità dopo che l'FBI ha chiesto collaborazione ad Apple nel caso dei due iPhone bloccati dell'assassino della base militare americana di Pensacola, in Florida.

Jane Horvath al CES
Jane Horvath al CES (fonte)

Jane Horvath ha ribadito alla conferenza che Apple insiste nel proteggere i dati dei suoi utenti, soprattutto nei casi in cui l'iPhone viene rubato o smarrito. Per garantire la fiducia dei propri clienti, l'azienda ha progettato i suoi dispositivi in ​​modo tale che nessuna persona non autorizzata abbia accesso alle informazioni altamente sensibili in essi contenute. Secondo Apple per ottenere i dati da un iPhone bloccato sarebbe necessario programmare un software speciale.

Secondo Jane Horvath, gli iPhone sono "relativamente piccoli e facili da perdere o rubare". "Se vogliamo poter fare affidamento sui dati sanitari e finanziari sui nostri dispositivi, dobbiamo assicurarci che, se perdiamo quei dispositivi, non perdiamo i nostri dati sensibili", ha affermato, aggiungendo che Apple ha un team dedicato che lavora 24 ore su 24 e ha il compito di rispondere alle richieste delle autorità competenti, ma che non supporta l'implementazione di backdoor nel software Apple. Secondo lei, queste attività non aiutano nella lotta contro il terrorismo e fenomeni criminali simili.

Fonte: iMore

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