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Due ex dipendenti dei negozi fisici Apple hanno intentato un'azione legale collettiva contro l'azienda di Cupertino per mancato salario. Ogni volta che i dipendenti lasciano un Apple Store, i loro effetti personali vengono controllati per verificare la presenza di prodotti rubati. Tuttavia, questo processo avviene solo dopo la fine dell’orario di lavoro, quindi i dipendenti non vengono rimborsati per il tempo trascorso nel negozio. Questo può significare fino a 30 minuti di tempo extra al giorno, poiché la maggior parte dei dipendenti esce dai negozi alla stessa ora e si formano code ai controlli.

Questa politica è in vigore negli Apple Store da oltre 10 anni e potrebbe teoricamente influenzare migliaia di dipendenti ex e attuali. Pertanto, un’azione legale collettiva potrebbe ricevere un forte sostegno da tutti i dipendenti dell’Apple Store interessati. Bisogna dire però che il problema riguarda solo i cosiddetti 'Hourly Employees' di Apple (dipendenti pagati a ore), ai quali Apple ha aumentato lo stipendio del 25% esattamente un anno fa e ha aggiunto numerosi vantaggi. Resta quindi la questione se si tratti di un'obiezione giusta o semplicemente di un tentativo da parte di ex dipendenti di "spremere" il più possibile da Apple.

Foto illustrativa.

La causa non specifica ancora quale risarcimento finanziario chiede e in quale importo, solo che accusa Apple di violare il Fair Labor Standards Act (la legge sulle condizioni di lavoro) e altre leggi specifiche dei singoli stati. La causa è stata intentata in un tribunale della California settentrionale e, secondo gli stessi autori, ha le migliori possibilità di successo negli stati della California e di New York, da dove provengono i due autori della causa. Il dipartimento legale di Apple avrà quindi ancora un po' di lavoro da fare.

Nella Repubblica Ceca, ad esempio, è regolamentata l'ispezione personale da parte del datore di lavoro dalle disposizioni del § 248 comma 2 della legge n. 262/2006 Coll., Codice del lavoro, (Vedere vysvětlení). Questa legge consente una perquisizione personale al fine di ridurre al minimo il danno causato al datore di lavoro, ad esempio rubando prodotti dal negozio. Tuttavia, la legge non menziona l'obbligo di compensazione del datore di lavoro. Quindi forse in futuro dovremo affrontare una prova simile anche nel nostro Paese.

Sembra che la legge statunitense non preveda nemmeno l'obbligo di risarcire i dipendenti per il tempo impiegato nelle ricerche, per cui le due parti si contenderanno una decisione del tribunale che costituirà un precedente per il futuro. Quindi non è solo Apple, ma tutte le grandi catene di distribuzione a procedere in modo simile. Continueremo a monitorare la corte e a informare sulle novità.

Risorse: GigaOm.com a macrumors.com
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