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Facebook ha già dovuto affrontare in passato scandali legati alla tutela della privacy degli utenti. Al contrario, Apple ha più volte fatto sapere che fa del suo meglio per tutelare la privacy dei propri clienti. Nonostante ciò, recentemente è diventato chiaro che il colosso di Cupertino ha anche qualche merito nel fatto che i dati sensibili degli utenti finiscono dove non dovrebbero - in particolare su Facebook.

Gli editori del Wall Street Journal di recente hanno rivelato, che diverse popolari app iOS inviavano informazioni sensibili a Facebook. Esistono un totale di undici applicazioni che condividono dati personali con Facebook senza il consenso dell'utente. I dati venivano inviati anche se l'utente non era direttamente collegato a Facebook o non aveva alcun profilo creato. Gli sviluppatori di app non hanno fornito agli utenti informazioni sufficientemente chiare su come vengono gestiti i loro dati.

Frequenza cardiaca istantanea di Azumio: l'app HR Monitor ha inviato i dati sulla frequenza cardiaca degli utenti immediatamente dopo la registrazione. Flo Period & Ovulation Tracker, invece, conteneva dati relativi alla salute riproduttiva degli utenti. L'invio non autorizzato di dati è avvenuto anche nel caso dell'applicazione Realtor.com, che, tanto per cambiare, ha condiviso dati relativi alle posizioni e ai prezzi degli immobili che gli utenti hanno contrassegnato come preferiti nell'applicazione. Nessuna delle applicazioni menzionate ha informato l'utente dell'invio dei dati o gli ha dato la possibilità di accettare la condivisione dei dati. Secondo il Wall Street Journal la colpa non è di Facebook, ma direttamente degli ideatori delle applicazioni, che vi hanno incorporato gli strumenti analitici e statistici adeguati.

Questi strumenti di analisi hanno principalmente il compito di profilare gli utenti per ricerche di mercato e targeting degli annunci. È interessante notare che Facebook non solo rifiuta la raccolta di dati personali di questo tipo, ma afferma anche che ciò è contrario ai termini dei contratti con gli sviluppatori. Vietano l'invio di informazioni provenienti dal settore sanitario, finanziario e categorie simili di carattere sensibile.

Un portavoce di Facebook ha detto al Wall Street Journal che agli sviluppatori delle app in questione è già stato chiesto di interrompere l'invio di dati che gli utenti potrebbero considerare sensibili, e ha promesso che la società prenderà ulteriori misure se gli sviluppatori non avessero ascoltato la richiesta. Facebook richiede agli sviluppatori di app di essere chiari su quali dati utente condividono, secondo il suo portavoce. Facebook stesso presumibilmente non tratta in alcun modo questi dati. Gli sviluppatori sostengono che i dati sensibili sono rigorosamente anonimizzati, ma in realtà ogni informazione è contrassegnata con un identificatore univoco per scopi pubblicitari e, in base a questo identificatore, può essere collegata a un utente specifico. Anche se alcune applicazioni menzionano vagamente che "i dati dell'utente possono essere condivisi con terzi", Facebook non lo menziona espressamente.

In un periodo di tempo relativamente breve, questo è il secondo caso in cui le applicazioni dell'App Store violano la privacy degli utenti. All'inizio del mese scoperto un rapporto secondo cui alcune applicazioni registravano eventi sullo schermo senza il consenso dell'utente.

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